Molte persone, in alcuni momenti della loro vita, sentono di avere una bassa autostima e si chiedono come migliorarla. In particolare, ciò accade quando si sente che la propria autostima è messa seriamente alla prova in situazioni lavorative o sentimentali particolarmente impegnative.
Il modo in cui ogni persona valuta se stessa influisce notevolmente sui risultati lavorativi o scolastici e sul senso di soddisfazione nelle relazioni sociali e di coppia. Infatti, lo sviluppo dell’autostima sembra essere un processo circolare, per cui gli individui tendono ad avere buone prestazioni se hanno fiducia nelle loro abilità e il successo porta a sua volta a incrementare l’autostima. Al contrario, le persone con bassa autostima tendono a non avere fiducia nelle loro capacità e incorrono continuamente in insuccessi, che supportano la loro valutazione negativa, come una sorta di profezia che si realizza. Tale circolarità del processo può essere sbloccata con l’ausilio della psicoterapia, che aiuta l’accrescere della fiducia in se stessi. Infatti, collegato al tema dell’autostima, vi è il concetto di motivazione al raggiungimento di obiettivi, per cui gli studi si sono focalizzati sulla comprensione delle modalità di affrontare i compiti, la motivazione al senso di efficacia e padronanza dell’ambiente, la motivazione al successo. È stato dimostrato, inoltre, che in molti casi si ha una generalizzazione ed estensione nei confronti degli altri di una buona stima di sé: chi ha un’alta autostima ha sentimenti positivi nei confronti anche delle caratteristiche altrui. Si migliorano così anche le relazioni sociali. Ma come nasce l’autostima? Una sana autostima ed una solida consapevolezza di se stessi derivano dalle modalità di superamento delle crisi che avvengono durante lo sviluppo, nell’intero arco di vita. Come formulato dallo psicologo Erik Erikson, che ha considerato l’autostima in relazione allo stabilirsi dell’identità, lo sviluppo porta con sé nuove abilità ma anche nuove richieste sociali, con ripercussioni positive e negative sull’autostima. Quest’ultima si costruisce sulla base di una serie di “crisi” che la persona deve affrontare continuamente nella vita. Per lo sviluppo di una sana autostima assumono particolare rilevanza i primi anni dell’infanzia, in cui vengono poste le fondamenta per la costituzione del senso fondamentale di fiducia in sé e negli altri. Il bambino sviluppa fiducia in se stesso sentendo che altri lo accettano e accettando egli stesso i suoi bisogni. Anche gli anni dello sviluppo successivi (ad esempio, l’adolescenza) sono significativi, per l’acquisizione dell’autonomia fisica e psicologica, necessaria per lo sviluppo di un senso di autocontrollo. Questo permette che si superino le inevitabili crisi della crescita senza che si verifichi la perdita dell’autostima in seguito agli insuccessi e alle inevitabili frustrazioni. Per tutto il ciclo di vita, la fiducia nelle proprie capacità favorisce le relazioni sociali e la possibilità di accesso ai propri sentimenti e pensieri intimi. Dunque, lo sviluppo dell’autostima è un processo che dura per tutta la vita e il cui esito dipende dal superamento delle crisi naturali dello sviluppo. Dato che il formarsi della autostima comprende l’intero percorso di vita dell’individuo,è sempre possibile intervenire per cambiare l’effetto negativo di una bassa autostima negli ambiti sociali, lavorativi o sentimentali. La psicoterapia può essere la soluzione: può infatti aiutare la persona a sviluppare una più alta stima di sé, una maggiore fiducia nelle proprie capacità e una valutazione più realistica di sé e degli altri. Tramite i colloqui con lo psicoterapeuta si possono trovare dei modi differenti e più funzionali di organizzare l’esperienza di sé e degli altri, e sviluppare quell’insieme di capacità che sono alla base di una adeguata stima di sé (come auto-organizzazione, regolazione delle emozioni, assertività, competenza e riflessione su se stessi). Attraverso la realistica percezione delle proprie capacità, non più viste con le lenti distorte di una bassa autostima, la persona può così iniziare a sentirsi protagonista attiva nel determinare la propria vita.


Dott.ssa Ilaria Spoletini – Dott. Raffaele Pandolfo
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